
I produttori di attrazioni, 'mai avuto aiuti, aziende chiudono'

Confartigianato: 673 imprese, 'ora lo Stato ci dia attenzione'
V. 'Made in Italy i tori-giostra da rodeo...' delle 10.39) "La vedo veramente dura per questo settore. E' un peccato, perchè come made in Italy siamo tutte aziende leader, di qualità riconosciuta, molto di più di qualsiasi altro Paese. Non abbiamo neanche un codice Ateco che ci categorizzi: le imprese di questo settore non hanno mai avuto fondi, sostegni, aiuti", avverte Erika Tessarolo, portavoce di Confartigianato Costruttori di Attrazioni, azienda a Manerba del Garda leader nel mondo per la nicchia dei 'tori-meccanici', giostre da rodeo, M.Art Technology, con il 70% del fatturato dall'export negli Usa. "Abbiamo bisogno di una attenzione che su questo settore non c'è mai stata. L'appello è che lo Stato si ricordi di noi, molti non sanno neanche che esistiamo. Ora Confartigianato ci ha dato una voce" Due sfide: la guerra dei dazi, per un settore quasi interamente orientato all'export: "I prezzi potrebbero diventare insostenibili per molti clienti. Così il settore va sempre più a perdersi, le aziende chiudono", e il cambio generazionale, con le competenze artigiane che si perdono "Sono cresciuta in queste imprese, l'ho visto da bambina dall'azienda creata da mio padre: vedere queste difficoltà mi dispiace". La preoccupazione per l'impatto dei dazi sull'export arriva in un momento in cui questo settore deve affrontare anche la sfida del cambio generazionale: parliamo di imprese riconosciute nel mondo per l'alta qualità, prodotti inimitabili: "se mancano gli artigiani, chi realizzerà queste cose. Serve più attenzione per gli artigiani". Secondo i dati di Confartigianato il settore dei costruttori di attrazioni (che realizzano giostre, giochi, attrezzature per parchi divertimento) comprende 673 imprese, di cui 223 artigiane, con 2.734 addetti. Ha un export di 403 milioni, di cui ben 66 verso gli Stati Uniti, il nostro principale cliente. Seguono la Francia dove esportiamo prodotti per 43,4 milioni, la Germania (36,8 milioni), Regno Unito (30,1 milioni), Messico (23,6 milioni).
N.Carrasco--HdM