Mediobanca, le medie imprese del Mezzogiorno puntano su estero e green
Nel 2024 fatturato +1,8% contro un calo dell'1,7% nel Paese
Sono più ottimiste sull'andamento del proprio giro di affari, più propense ad aprirsi ai nuovi mercati internazionali, più interessate alla transizione ecologica. È questo l'identikit delle medie imprese del Sud analizzate nel rapporto 'Scenario competitivo, ESG e innovazione strategica nelle medie imprese del Mezzogiorno' dall'Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere presentato oggi a Matera. Il comparto conta oggi 408 società produttive di capitali a controllo familiare italiano, ciascuna con una forza lavoro compresa tra 50 e 499 unità, un volume di vendite tra i 19 e i 415 milioni. Nel 2024 il fatturato delle medie imprese del Mezzogiorno è cresciuto dell'1,8% (contro un calo dell'1,7% delle altre aree del Paese), dopo un aumento complessivo del 78,1% registrato nel precedente decennio. Nel 2025, il 65,4% di queste realtà del Sud prevede di chiudere con un aumento del fatturato (contro il 55,4% di quelle del Centro-Nord). Tuttavia, le sfide non mancano: per il 23,2% delle Mid-Cap meridionali, ad esempio, il mismatch di competenze rischia di frenarne la crescita, mentre il 41,3% ritiene che la burocrazia potrebbe ostacolare il percorso verso la sostenibilità oltre alla concorrenza di prezzo e il caro-energia. Guardando al futuro, nei prossimi due anni il 79,6% dichiara di voler espandere la propria presenza in nuovi mercati e per supportare la propria transizione ecologica, tre imprese del Mezzogiorno su quattro puntano a ridurre le fonti fossili e ad adottare energie rinnovabili (contro il 66,6% del resto d'Italia). "La crescita delle medie imprese del Mezzogiorno e la loro intenzione di reiterarla nel prossimo futuro segnalano la felice intersezione tra due attributi: quello geografico e quello relativo a uno specifico modello capitalistico. Si tratta di una tendenza che merita di essere sostenuta sia dal decisore pubblico sia dagli attori del mercato finanziario, penso in particolare a quei fondi di private equity che si fanno portatori di una vera proposta imprenditoriale e non semplicemente di misure di puro efficientamento" spiega il direttore dell'Area Studi Mediobanca, Gabriele Barbaresco.
C.Valero--HdM