Il Comune di Vienna prevede conti in rosso nel 2026
Deficit a 2,6 miliardi, debito complessivo a 17,5 miliardi
Anche la capitale austriaca, da sempre modello europeo per qualità dei servizi pubblici, welfare e integrazione, deve ora stringere la cinghia. Il Comune di Vienna, guidato dal Partito socialdemocratico (Spö), prevede per il 2026 un deficit di 2,6 miliardi di euro, che porterà il debito complessivo a 17,5 miliardi. "Dobbiamo risparmiare, ma senza compromettere edilizia abitativa e assistenza sociale», ha dichiarato l'assessora alle Finanze Barbara Novak, presentando il piano di consolidamento. Obiettivo: contenere la spesa, aumentare le entrate e difendere i pilastri del modello viennese. Tutti i contributi comunali saranno ridotti del 15%, mentre cresce il contributo di lavoratori e datori di lavoro per l'edilizia, dallo 0,50 allo 0,75%, con un gettito atteso di 190 milioni di euro. Previsti aumenti anche per il sistema "park and ride" (+7%) e per alcuni servizi comunali, come matrimoni civili in location periferiche o interventi non giustificati di ambulanze e pompieri. Secondo Wiener Zeitung, i risparmi più consistenti arriveranno dai tagli alla "Mindestsicherung", il sussidio destinato a chi ha redditi insufficienti: il Comune punta a risparmiare circa 200 milioni, soprattutto riducendo gli aiuti ai titolari di protezione sussidiaria, che in futuro riceveranno solo la "Grundversorgung" (vitto, alloggio e cure essenziali). Previsti inoltre rinvii per nuovi progetti nel settore sanitario e in altri ambiti non prioritari. Anche la politica farà la sua parte: saranno tagliati i fondi alle "accademie" dei partiti, le istituzioni che in Austria formano i quadri politici. Nonostante le misure, il dipartimento Finanze del Comune avverte che il percorso verso l'equilibrio resta lungo: «La spesa per gli interessi sul debito è destinata a crescere e, senza interventi strutturali, il rischio è che il peso finanziario diventi insostenibile».
U.Miranda--HdM