Heraldo de Madrid - 'I colori del tempo', tra commedia, malinconia e impressionismo

Tra commedia, malinconia, memoria e impressionismo arriva in sala il 13 novembre con Teodora Film 'I colori del tempo' (La Venue de l'avenir), il nuovo film di Cédric Klapisch (Ce que nous lie, En corps), già fuori concorso a Cannes 2025 e campione d'incassi in patria. Una sorta di sliding doors tra passato e presente anche per far capire che in fondo nella vita tutto è collegato più di quanto si immagini e che solo i colori perdono di intensità. In questo omaggio alla Parigi di ieri e di oggi troviamo un gruppo di sconosciuti che viene improvvisamente convocato da un notaio per discutere una misteriosa eredità: sono infatti tutti discendenti da un'unica donna, Adèle Meunier, che alla fine dell'Ottocento aveva lasciato la Normandia per cercare la madre a Parigi. Così frugando tra vecchie foto, lettere e dipinti pieni di polvere, nella casa in Normandia dei loro antenati, i quattro eredi riescono a ricostruire gli amori e le incredibili vicende della loro antenata, vissuta nel cuore della Belle Époque e della trionfale stagione dell'Impressionismo. Nel cast Suzanne Lindon, Abraham Wapler, Julia Piaton, Vincent Macaigne, Zinedine Soualem, Paul Kircher, Vassili Schneider, Sara Giraudeau e Cécile De France. "Sono sempre stato ossessionato dalla Parigi di fine Ottocento - spiega Klapisch -. Il mio primo cortometraggio, 'Ce Qui Me Meut', era già ambientato in quell'epoca. Sono affascinato da quel periodo, probabilmente perché allora furono inventate così tante cose, dal treno all'elettricità al cinema stesso. Inoltre adoro i costumi, le scenografie e l'estetica di quegli anni. L'idea alla base del film è quindi il confronto tra i giorni nostri e il 1895 attraverso la storia di una famiglia, in cui i contemporanei ereditano una casa con foto e dipinti risalenti al XIX secolo".

C.Valero--HdM