Referendum 2025: Sì o No?
Il 8 e 9 giugno 2025, gli italiani voteranno su cinque referendum abrogativi: quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza. Promossi da CGIL e associazioni civiche con milioni di firme, i quesiti mirano a cambiare norme su licenziamenti, contratti a termine, sicurezza sul lavoro e requisiti per la cittadinanza. Il governo invita all’astensione per evitare il quorum. Ecco le ragioni del Sì e del No.
Quesito 1: Licenziamenti illegittimi (scheda verde)
Ragioni del Sì:
Ripristinare il reintegro per i licenziamenti senza giusta causa, abolendo il contratto a tutele crescenti del Jobs Act.
Garantire tutele più forti rispetto all’attuale indennizzo economico, ritenuto insufficiente.
Ragioni del No:
Mantenere la flessibilità del mercato del lavoro, incentivando assunzioni a tempo indeterminato.
Evitare costi e rigidità per le aziende con il reintegro obbligatorio.
Quesito 2: Piccole imprese (scheda arancione)
Ragioni del Sì:
Eliminare il tetto di 6 mensilità per i risarcimenti, lasciando ai giudici la decisione sull’importo.
Offrire ai lavoratori una tutela più equa e proporzionata.
Ragioni del No:
Proteggere le piccole imprese da risarcimenti insostenibili che potrebbero lederne la sopravvivenza.
Garantire prevedibilità economica con un limite fisso.
Quesito 3: Contratti a termine (scheda grigia)
Ragioni del Sì:
Reintrodurre la “causale” per i contratti a termine sotto i 12 mesi, riducendo la precarietà.
Promuovere assunzioni stabili contro l’abuso del lavoro temporaneo.
Ragioni del No:
Preservare la flessibilità per gestire esigenze temporanee delle aziende.
Evitare restrizioni che riducano le opportunità di lavoro.
Quesito 4: Infortuni sul lavoro (scheda rosa)
Ragioni del Sì:
Estendere la responsabilità solidale a committenti e appaltatori per migliorare la sicurezza.
Incentivare standard più alti di prevenzione.
Ragioni del No:
Evitare complicazioni legali e aumenti di costi per le imprese committenti.
Mantenere chiarezza nei rapporti contrattuali.
Quesito 5: Cittadinanza (scheda gialla)
Ragioni del Sì:
Ridurre da 10 a 5 anni la residenza legale per la cittadinanza, favorendo l’integrazione.
Riconoscere il contributo degli stranieri, allineandosi ad altri Paesi europei.
Ragioni del No:
Preservare il valore della cittadinanza come traguardo di lunga integrazione.
Demandare il tema a una discussione parlamentare più approfondita.
Conclusione
I referendum del 2025 sono un crocevia per il lavoro e l’inclusione in Italia. Il Sì punta su tutele e diritti, il No su flessibilità e pragmatismo. La sfida sarà raggiungere il quorum per tradurre le firme in cambiamento.

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