'Qualcosa di lilla', I danni della bulimia
La regista del film di Rai1, 'i giovani oggi sono fragili'
Con 'Qualcosa di lilla', film tv Rai1 di Isabella Leoni, di cui si sono appena chiuse le riprese a Roma, si parte da questi numeri: in Italia, tra le ragazze tra i 15 e i 25 anni, la bulimia è la seconda causa di morte e la famiglia spesso neppure se ne accorge, perché la persona bulimica tende a isolarsi, a non farsi scoprire. Fa spesso incetta di merendine che mangia voracemente e poi va in bagno a vomitare. Sono insomma quattro milioni le persone che in Italia soffrono di disturbi del comportamento alimentare e circa quattromila perdono la vita ogni anno a causa di queste malattie. Questa la storia del film, che ha un'uscita prevista per il 15 marzo: Nicole (Federica Pala), quindici anni, ha una passione per la matematica e per scovare monete antiche col metal detector insieme al padre poliziotto (Alessandro Tersigni). Vive in un appartamento in periferia con la mamma (Raffaella Rea), che lavora in una palestra come personal trainer e con la quale ha un rapporto conflittuale. I suoi genitori si sono separati da poco e Nicole si sta adattando a questa nuova vita, quando arriva nella sua classe Luce (Ludovica Francesconi), carismatica e travolgente, una sorta di Lucignolo che trascina Nicole in un mondo fatto di eccessi, dove ogni emozione deve essere assoluta. Luce infatti vomita da quando era piccola, la bulimia è come se facesse parte di lei, qualcosa di normale. Così Nicole scivola nella malattia senza accorgersene, si ammala ma nessuno se ne accorge, perché il suo corpo non cambia con lei. E questo fino a una tragedia che farà esplodere tutto. Scritto da Maruska Albertazzi, Christian Bisceglia e Fabrizio Bettelli, il film tv è prodotto da Master Five Cinematografica & Armosia con Rai Fiction. Perché proprio questa storia? "Perché ho una figlia di ventiquattro anni con la quale ho vissuto il Covid e ho visto l'incidenza negativa su questi ragazzi, la loro fragilità - dice la regista all'ANSA -. Tutti i ragazzi di oggi sono molto fragili - ribadisce - e la colpa è di quello che è successo. È chiaro che poi ognuno di loro reagisce a modo suo. Nulla di autobiografico, ma per me i ragazzi sono molto importanti, sono il nostro futuro".
B.Lara--HdM